Daniel Harris e la sua scalata al successo

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  1. Nim
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    Raccolgo qui le prove che Daniel Harris, il pirata col quale ruolo su Pirati dei Caraibi GdR, deve affrontare per diventare Pirata Nobile.

    Il volto di Daniel Harris è quello di Chris Evans ^^



    Trama: Le imprese del pirata Daniel Harris
    Capitoli: ???
    Genere: Avventura, Azione, Comico, Commedia, Romantico
    Rating: Giallo
    NB: presenza di scene piccanti ^^
    Completa: no




    Faceva troppo caldo quella notte e Daniel non riusciva a chiudere occhio. La brezza che solitamente saliva dal mare al calare del sole non s'era fatta sentire, e l'aria era pesante ed umida.
    Si girò e rigirò nel letto per quelle che sembrarono ore, poi decise che la situazione era diventata insopportabile e si alzò.
    Stava per uscire dalla porta, quando si rese conto di essere mezzo nudo. Girare per la casa del colonnello senza una camicia a coprirlo sarebbe stato considerato sconveniente.
    Di malavoglia afferrò la camiciola stesa sulla sedia e la indossò, sentendo che la stoffa si attaccava fastidiosamente alla sua schiena.
    Uscì dalla stanza e richiuse la porta alle sue spalle. Evitò i tratti del pavimento che sapeva avrebbero scricchiolato, e fece ogni movimento nel più totale silenzio. Non prese nemmeno la lampada ad olio, tanto bene conosceva la strada.
    Si sorprese nel notare che proveniva luce dalla porta della cucina.
    Chi sarà mai sveglio a quest'ora?
    Doveva essere passata la mezzanotte da qualche minuto, secondo la vecchia pendola del soggiorno.
    Aprì la porta lentamente ed entrò con la sola testa.
    Sul tavolo stava una candela quasi consumata, ma bastava ad illuminare la stanza. Nel camino ardevano ancora delle braci. Il tavolo era sporco di farina e pezzi di insalata. Ma non c'era nessuno.
    Si diresse subito al bancone della cuoca, ben sapendo che avrebbe trovato sicuramente delle pagnotte. Accanto stavano i vasetti di marmellata e a Daniel venne l'acquolina in bocca.
    Mise in bocca una pagnotta, ne prese un'altra con la mano e, con la restante mano libera, afferrò il vasetto. Si girò e per poco non sputò il pane in faccia alla figlia del colonnello.
    La giovane Eleanor comparve davanti a lui come un fantasma. Daniel appoggiò pagnotte e marmellata sul tavolo, per evitare di farle cadere.
    "Eleanor, mi avete spaventato!" esclamò, mettendosi una mano al cuore.
    Sentiva ancora il tamburellare nella testa, e si sedette sulla sedia lì vicino. Ma Eleanor rimaneva immobile.
    Daniel addentò una pagnotta, poi si rese conto che la giovane non dava cenno di volersi muovere, e fissava un punto indefinito del muro.
    "Eleanor... mi state ancora spaventando... che vi succede?".
    La ragazza si girò verso di lui, lentamente. Ed ebbe un leggero cedimento, barcollando di lato.
    Daniel mise avanti le mani, pronto ad afferrarla.
    "Hey hey, tutto bene? Sedetevi, avanti" e la prese per una mano.
    Eleanor scattò immediatamente, guardandolo con rabbia.
    "Non osare toccarmi! Siete tutti... tutti uguali voi uomini... sì sì sì..." e lo puntò col dito.
    Daniel la guardò sorpreso. Afferrò la candela e, illuminando la giovane, notò le sue guance arrossate e lo sguardo luccicante.
    Si alzò in piedi e l'annusò da vicino. Alcool.
    "Eleanor. Avete... bevuto?!" chiese, sorpreso.
    La ragazza mise le mani sui fianchi, come per sfidarlo.
    "E anche se fosse? Noi donne reggiamo l'alcool come voi insulsi esseri a tre gambe!". La donna barcollava pericolosamente e fu solo grazie ai riflessi pronti di Daniel che non finì lungo distesa sul pavimento.
    Eleanor si dimenò e il giovane la lasciò seduta per terra. Poi, con sua sorpresa, la ragazza inizò a piangere.
    "Hey, non fate così. Ditemi che cosa vi è successo" le disse dolcemente, senza osare però toccarla. Le porse il suo fazzoletto e la giovane lo guardò triste.
    "Voi siete sempre stato gentile con me, Daniel. Non posso dire lo stesso del figlio del capitano Louis" e si accasciò a terra, piagnucolando.
    Daniel capì che ci stava di mezzo una delusione d'amore. Sperava che il giovane in questione non le avesse fatto del male.
    "Eleanor. Non dovete ridurvi in questo stato per un uomo. Sicuramente non vi merita". Credeva nelle sue parole, perchè aveva fatto più di una volta un pensierino sulla figlia del colonnello.
    Lei si tirò su a sedere, soffiandosi rumorosamente il naso. "Voi dite, Daniel? Mi ha spezzato il cuore" e si picchiò il petto, facendo saltellare i seni nel corpetto.
    Daniel dovette fare un profondo respiro per non cadere in piccanti fantasie, e le sorrise.
    "Siete una donna affascinante, altolocata e di ottima cultura. Credo che possiate puntare molto più in alto del semplice figlio di un capitano". Questa era una mezza bugia, vista la mancanza di personaggi di spicco come conti o ammiragli in quella colonia africana. Ma la giovane era ubriaca e chissà cosa avrebbe ricordato il giorno seguente.
    La vide sporgersi verso di lui, lo sguardo che brillava alla luce della candela.
    "Mi siete sempre stato simpatico, Daniel. Sono felice che il babbo non vi abbia mandato via dopo quell'incidente con la cameriera".
    Eleanor si riferiva ad un fatto avvenuto mesi prima. Il colonnello era entrato nella stanza di Daniel per parlargli di una importante lettera ricevuta da Londra, e aveva trovato il giovane completamente nudo assieme alla cameriera Sally. La povera ragazza fu rispedita dai suoi genitori e a Daniel fu vietato di "familiarizzare" con la sfera femminile all'interno della casa.
    "Anch'io sono felice di essere rimasto qui, con voi" aggiunse, sorridendole. Si trovava molto bene con la famiglia del colonnello, e non li avrebbe mai ringraziati abbastanza per la loro ospitalità.
    Notò uno sguardo diverso in Eleanor, vide il rossore aumentare nelle sue guance e un sorriso imbarazzato le si dipinse sulle labbra.
    "Aiutatemi, vi prego. La testa mi gira troppo e non riesco ad alzarmi". Allungò le mani verso Daniel, che si piegò a sollevarla. Lei si avvinghiò alla sua largha schiena e sentì che la camicia era completamente fradicia.
    "Ma voi siete bagnato! Toglietevi subito la camicia e mettetela ad asciugare sul camino!" gli ordinò, la voce impastata che biascicava le parole.
    Daniel la guardò perplesso, indeciso se ubbidire. "Signorina Eleanor, non credo che...".
    La ragazza si avvicinò barcollando e, senza badare alle proteste del giovane, gli sfilò la maglia e la sbattè un paio di volte.
    "Ecco, pochi minuti sul fuoco e..." ma la frase le morì in bocca. Alzando lo sguardo, si trovò il fisico scolpito e sudato di Daniel.
    Rimase a bocca aperta per qualche secondo, prima di voltarsi imbarazzata. Il movimento fu però troppo brusco e rischiò di cadere di nuovo. Daniel si avvicinò immediatamente, l'afferrò e la strinse contro di sé. Poi abbassò lo sguardo, aspettandosi una reazione violenta da parte di Eleanor.
    Invece vide i suoi occhi brillare, le guance arrossate e la bocca aperta che non sapeva che dire. Le sue piccole mani s'erano appoggiate al petto di lui, e lentamente lo accarezzarono.
    Daniel rimase ad osservare, senza reagire. La giovane era ancora in preda ai fumi dell'alcool e non voleva beccarsi un ceffone in pieno viso.
    "Siete... siete... sudato...". Eleanor fece scivolare la mano, seguendo i contorni dei muscoli, per salire sulle spalle e poi lungo il collo.
    "Signorina Eleanor..." balbettò Daniel, sentendo che quelle carezze gli avrebbero fatto presto perdere il controllo. Si allontanò dal suo abbraccio, mettendo distanza tra i loro corpi.
    Vide l'espressione delusa della giovane, che stava per riavvicinarsi. Ma Daniel mise le mani avanti.
    "Non lo volete davvero. Avete avuto una delusione, vi siete fatta qualche bicchierino di troppo e ora pensate che io sia la soluzione".
    Eleanor sorrise e lanciò a terra la camicia umida di Daniel.
    "Perchè no? Niente inibizioni, niente preoccupazioni" e si avvicinò lentamente. Di risposta, Daniel arretrò, girando attorno al tavolo.
    "Vostro padre" aggiunse sottovoce, indicando la porta. "Vostro padre mi ucciderà! E voi sareste rovinata per sempre! Non ne vale la pena!"
    Lei scattò, facendo correre il giovane al lato opposto del tavolo.
    "L'avete detto voi che siete rimasto per me! Avete detto voi che mi trovate affascinante!".
    "Ma... ma... con quel "voi" io intendevo la vostra famiglia! Ovvio che non metto in dubbio che voi siate una bellissima donna... ma...".
    Lei si mise a correre nella sua direzione, ma perse l'equilibrio e finì faccia a terra. Daniel corse verso di lei, ma si trovò una mano che gli afferrava la caviglia. Eleanor alzò il volto e, sebbene vi fosse del sangue che le colava dalla bocca, stava sorridendo.
    "Non mi scappate, mio bel stallone!" farfugliò.
    Daniel diede qualche strattone leggero, senza riuscire a liberarsi. Non poteva metterci troppa energia, era pur sempre la figlia del colonnello.
    "Eleanor, vi prego..." la supplicò.
    Sperava che nessuno sentisse il rumore che stavano facendo in cucina.
    "Ora capisco perchè Sally non s'è fatta problemi a venire nelle tue stanze, bel maschione che non sei altro!".
    La giovane si aggrappò alla tavola, ma non si accorse di aver preso anche un pezzò di strofinaccio. Sopra stava il barattolo di marmellata preso prima da Daniel, che le cadde sulla testa.
    "Stallone... mio..." borbottò, prima di svenire.
    Daniel si piegò verso di lei, non appena la presa sulla sua caviglia si fu allentata. Diede dei leggeri colpetti alla ragazza immobile. Vide che respirava. Anzi. Stava russando.
    Si mise una mano sul viso, sconvolto da quella situazione. Poi prese la giovane in braccio e la portò nelle sue stanze, sperando che il colonnello non decidesse di farsi uno spuntino notturno proprio in quel momento.

    Edited by Nim - 30/1/2012, 18:42
     
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  2. Nim
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    Daniel corse verso la tenuta del colonnello senza perdere altro tempo. Quella mattina, durante la sua abituale passeggiata al porto, aveva incontrato Roger, un vecchio lupo di mare con un occhio solo. L'altro l'aveva perduto durante una battuta di pesca, o almeno così raccontava. Molti dicevano che fosse stato un pirata molto violento in gioventù, e che solo la perdita dell'occhio l'aveva portato ad abbandonare quella vita.
    Da qualche mese erano diventati amici. O meglio, Roger lo considerava come un bravo ragazzo sempre disposto ad offrirgli da bere in cambio di informazioni.
    "Barbossa è stato visto a poche miglia da qui. Sai, al piccolo villaggio di coltivatori" gli confessò, mentre mandava giù l'ultimo goccio di rhum.
    Daniel si fece serio e chiese maggiori informazioni. Secondo Roger, il pirata stava cercando qualcosa, forse una nave.
    "Ma non una qualsiasi. Credo stia cercando una qualche nave incagliata chissà dove".
    "Grazie Roger. Tenete" e gli lasciò altre monete, prima di scappare via. Il vecchio sorrise e ordinò altro rhum.
    Daniel entrò nella sua camera e si diresse al baule. Il lucchetto era sempre aperto, visto che la cosa più preziosa che possedesse, la spada di suo padre, era sempre al suo fianco.
    Ma quel giorno il banale contenuto del baule divenne di vitale importanza. Sorridendo, tirò fuori la sua vecchia divisa da ufficiale della Marina. Era ancora perfetta, salvo un buco all'altezza della spallina, causato da un colpo di moschetto. Sorrise al ricordo. Quella volta il capitano lo aveva rincorso per tutto il ponte.
    Indossò la camicia più pulita che avesse, si sistemò panciotto e giacca. Si legò per bene la cravatta nera ed indossò il tricorno: perfetto.
    Strinse alla cintura la spada ed uscì dalla stanza. Lungo il corridoio incontrò Eleanor, che lo fissò a bocca aperta.
    "Ma cosa diavolo..." esclamò, mentre il giovane la prendeva per un braccio e la tirava in un angolo dove nessuno potesse sentirli.
    "Eleanor, ascoltate. Dovete farmi un enorme favore. Sapete dove si trova il sigillo di vostro padre?".
    La giovane annuì, aggrottando le sopracciglia. Daniel sorrise.
    "Non chiedetemi perchè, ma ho bisogno che voi mi sigilliate una lettera che ora scriverò".
    Eleanor non sembrava convinta, ma la sua cotta per il giovane era arrivata ad un punto tale che avrebbe fatto qualsiasi cosa per lui.
    "Seguitemi".
    Salirono le scale e, dopo aver controllato che non ci fosse nessuno, entrarono nello studio privato del colonnello.
    "Mio padre ucciderà entrambi se scopre che siamo qui" sussurrò la giovane, mentre indicava a Daniel il sigillo.
    "[Vi ringrazio, Eleanor" le disse, accarezzandole dolcemente la guancia, prima di sedersi alla scrivania e mettersi a scrivere una breve lettera.

    Autorizzo formalmente il sig. Daniel Harris ad utilizzare una nave di Sua Maestà Britannica per la consegna di importanti dispacci al villaggio di M., come già concordato ieri col commissario di porto.
    Il colonnello F.W.D.


    Daniel richiuse in fretta la lettera, evitando che Eleanor la leggesse. Sciolse della cerallacca e marchio la lettera col sigillo del colonnello. Nascose la lettera nella giacca e si alzò in piedi.
    Sorrise alla giovane e, prendendola di sorpresa, la baciò appassionatamente. Cosa che lasciò Eleanor senza fiato e scombussolata, al punto da non vedere che Daniel era già scappato via.
    Il giovane raggiunse il molo adibito alle navi di Sua Maestà. Non intendeva requisire una delle navi da guerra da quaranta cannoni. Gli sarebbe bastato un semplice tre alberi, abbastanza veloce da raggiungere il villaggio prima che Barbossa si allontanasse da lì. Avvrebe potuto prendere una barca da pescatore, come quelle che affollavano il piccolo porto, ma aveva bisogno dei cannoni, in caso il pirata gli fosse scappato sotto il naso.
    Prese una scialuppa e si presentò a bordo della HMS Collins, una piccola fregata da 20 cannoni. Daniel conosceva quella nave, e sapeva che gli ufficiali si trovavano tutti a terra. A parte il tenente comandante, al quale porse la lettera.
    "Non ne sapevo niente" ammise. Era molto giovane, e sicuramente era la prima volta che gli veniva affidato un incarico così importante come fare le veci del capitano in sua assenza.
    "E' comprensibile. Si tratta di una missione della massima urgenza e segretezza. Il capitano avrà creduto giusto non informare l'equipaggio. Quindi capirete la mia fretta" disse Daniel, mantenendo un atteggiamento serio e superiore, anche se dentro di sé stava ridendo a crepapelle.
    La lettera tremava nelle mani del giovane tenente, che guardava speranzoso verso la riva.
    "Non saprei... il capitano... ordini da un colonnello..." balbettò.
    "Non posso attendere oltre, tenente. Non vorrete causare una guerra a causa della vostra incapacità nel comprendere quali siano le priorità? E dire che, se il capitano vi ha lasciato il comando della nave in sua assenza, dovreste essere all'altezza della situazione".
    Il giovane si fece serio e si raddrizzò. Daniel aveva ferito il suo orgoglio.
    "Potete prendere il comando della HMS Collins, signore. Vi chiedo solo di firmare il diario di bordo in modo da ufficializzare la missione, e poi potremo salpare".
    Daniel strinse il tricorno, accettando le parole del giovane.
    Pochi minuti dopo, la nave stava lasciando il porto, lanciata a tutta velocità verso il villaggio dove pareva che Barbossa fosse stato visto.
    "Ti prenderò, bastardo" sussurrò, mentre osservava l'orizzonte.
     
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